Il Transatlantico vuoto, la politica vuole riaprirlo per la corsa al Quirinale- Corriere.it

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Il Transatlantico vuoto, la politica vuole riaprirlo per la corsa al Quirinale- Corriere.it


di Francesco Verderami

ll salone simbolo ora una dependance dell’Aula

Dopo la riapertura delle scuole rimasto solo chiuso solo il Transatlantico, come fosse una discoteca. Trasformato in dependance dell’Aula nei giorni dell’emergenza Covid, l’icona di una Montecitorio dimezzata, metafora di una politica lobotomizzata. Occupato da duecento scranni trasferiti dall’Emiciclo per garantire il distanziamento, dopo oltre un anno va restituito al suo ruolo e alla sua storia. Perch ora c’ il vaccino e le Camere si apprestano ad adottare il green pass: dunque non c’ pi motivo di veder decessificato questo patrimonio del Palazzo e del Paese.

E infatti per una volta Lega e Pd concordano, se vero che il capogruppo del Carroccio Molinari si appresta a chiedere a Fico la liberazione del Transatlantico e la riapertura della buvette: Non si potr insistere con la tesi del distanziamento, dato che in treno e in aereo i viaggiatori stanno seduti gli uni accanto agli altri. Pi o meno quel che sostiene la capogruppo dem Serracchiani, che ricorda quando fummo i primi a dare l’esempio, al sorgere della pandemia. E adesso, grazie alla carta verde, siamo ansiosi come tutti gli italiani di tornare alla normalit, recuperando gli spazi di vita e di democrazia. Sospiro: I divani ci mancano tanto.

I divani rossi sono il simbolo del Transatlantico, definito la vera anima della democrazia rappresentativa da Quagliariello, che citando Gaetano Mosca descrive il corridoio dei passi perduti come il luogo dove si ritrova la classe dirigente. l che sono nati inciuci politici e amori clandestini tra onorevoli di destra e di sinistra, ai tempi in cui il Pci ordinava ai suoi deputati di non familiarizzare con colleghi di altri gruppi. In Transatlantico fin a schiaffi tra camerati, un uomo misurato come Martinazzoli grid al giornalista petulante di andare a quel paese dandogli rigorosamente del lei, e il comunista Pajetta — stufo dell’ostruzionismo di Pannella — rovesci un tavolino addosso al radicale Tessari.

Oggi non ci sono pi quei grandi personaggi
, ma il corridoio va comunque riaperto. Si avvicina il momento della Corsa e bisogner ospitare i mille e otto grandi elettori che dovranno eleggere il capo dello Stato. In Transatlantico si sono spesso consumati tradimenti dell’ultima ora che hanno scombinato accordi presi in altri luoghi. Gi si scorgono le prime trame. E se da una parte si fa un gran parlare dell’asse tra Salvini e Renzi, dall’altra si scorge l’intesa tra Letta e Meloni. Da mesi ci lavora il dem Boccia, fu lui a preparare l’incontro riservato tra i due che — seguendo la regola in base alla quale il nemico del mio nemico mio amico — si sono poi mostrati in pubblico per sottolineare come il capo dello Stato vada scelto insieme.

E tanti saluti ai due Matteo. Ma anche al Cavaliere, visto il modo in cui la Meloni insiste perch al Quirinale vada una figura non di parte. Un esponente della segreteria dem sussurra che andrebbe bene Gianni Letta, se i grillini si decidessero a votarlo. In ogni caso servir quel luogo, specie se avr ragione il ministro della Difesa Guerini, che a un compagno di partito ha detto preparatevi: per il capo dello Stato serviranno molte votazioni. In effetti se non saranno Mattarella o Draghi sar lunga, non a caso Casini stato ribattezzato l’uomo dei tempi supplementari, il candidato che viene dopo l’eliminazione degli altri candidati.

E quando la Corsa sar finita
, il Transatlantico servir ad accogliere il presidente della Repubblica appena eletto: il cerimoniale prevede che il nuovo inquilino del Colle attraversi il corridoio tra due ali di corazzieri, e scortato dai presidenti delle Camere entri in Aula a prestare giuramento. Sotto gli occhi dei giornalisti. Ecco, non vorrei che la chiusura si prolungasse per tenere ancora lontani i giornalisti, dice il renziano Anzaldi. I cronisti sono parte della comunit, testimoni della storia. Fu in loro difesa che la Iotti respinse l’idea di vietare l’accesso del Transatlantico alla stampa, venuta ad alcuni zelanti compagni. Andrebbe chiesto a Fico, conclude il deputato di Iv. E magari in Transatlantico i cronisti potrebbero anche chiedere al presidente della Camera l’interpretazione autentica di una frase, riportata dall’Agi, che pronunci il 21 luglio alla festa dell’Unit di Napoli: Ci vuole una volont dello Stato di debellare i fenomeni di criminalit organizzata fino in fondo. Dallo Stato e dal governo spesso non vedo la mentalit di prendere questo toro per le corna.

21 settembre 2021 (modifica il 21 settembre 2021 | 23:28)



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Francesco Verderami , 2021-09-21 20:21:30
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